La Myriam e l'Amore

Da qualsiasi punto la si guardi la Schola, o l’Accademia che opera nella Myriam, mostra l’esigenza dell’Armonia e dell’Amore.
Il concetto di Armonia precede quello di Amore, perché l’Armonia è un metodo di lavoro, e l’Amore è la condizione Universale da raggiungere.
Sarebbe possibile anche una interpolazione dei due termini, dove venendo prima l’Amore, questo fosse portatore di Armonia, ma questa seconda posizione diventerebbe di più ardua conquista per l'oggettiva difficoltà di appropriarsi del concetto di Amore e di viverlo ed applicarlo in senso globale; essendo questo lo scopo finale del Lavoro.
Quindi partiamo dall’inizio, cioè dal più facilmente applicabile con i mezzi a nostra disposizione, dirigendosi, per il loro tramite, al traguardo in ipotesi.
L’Armonia è propedeutica all’Amore e si può applicare ad ogni pur minima manifestazione della vita. La quotidianità è fatta di piccole cose, partendo dalle quali si armonizza il tutto.
Il cibo, il rapporto con gli altri, il modo di esprimersi, le priorità che attribuiamo alla nostra giornata sono armonizzabili; cioè mangiare per vivere e non vivere per mangiare, relazionarsi con dolcezza; la parola è uno strumento che può costruire e/o demolire un rapporto e ciascuno di noi sa l’effetto che ottiene pronunciandola (qui vale la pena di ricordare il detto latino: la parola è d’argento, il silenzio è d’oro). Anche il nostro aspetto esteriore comunica, quindi l’abbigliamento può essere “contro”. Non ne faccio una questione di mode o di scelte di modelli e di colori; non vorrei vedere tutti con un unico saio; mi riferisco alla grande maggioranza di gente che indossa la divisa “in” per dimostrare la sua appartenenza al gruppo che ritiene dominante e che in quel momento rappresenta al meglio le sue aspirazioni, distinguendosi ostentatamente dai diversi, gli “out”.
C’è l’esigenza di essere normale e il concetto sottintende ciò che rispetta la norma, il canone, quindi una scelta dettata dalla Latitudine e dalla influenza della civiltà di appartenenza. Anche la normalità è una divisa o è la ricerca di Armonia? Una mosca nel latte, un palo piantato nel Sahara sono normali, rappresentano un'immagine di Armonia?
La normalità è mimetica e cerca l’Armonia come una foglia nel bosco, come una goccia nell’Oceano, come l’uno nella moltitudine; ciascuna di queste situazioni non esige l’annullamento della coscienza di sé, ma si sente anche e consapevolmente “parte del tutto” quando è in Armonia.
Tutto questo porta all’Amore però solo quando si sappia cosa sia l’Amore.
Per quante definizioni gli si possano applicare, l’Amore visto con occhi umani obbedisce solo alla Legge di unione. L’affetto, il sesso, il piacere che si trae godendo di qualsiasi cosa, le passioni in genere vengono scambiate per Amore, ma ne rappresentano una piccola parte. E la parte può contenere l’idea  del tutto, ma non è il tutto. Il tutto è quando non ha dimensione, ovvero quando irradia senza scelte e connotazioni. L’ineffabile Tutto non è neppure l’Universo, che ne è una manifestazione e come tale ne dà un’immagine esterna. Il tutto è, e basta. La potenzialità è maggiore della sua creatura.
A proposito dell’Universo, lo si è sentito definire “verso l’uno” ed anche “l’uno rovesciato, cioè verso”. Non ne farei una questione di semantica, cercherei piuttosto di capire a che cosa si voglia arrivare e poi ne cercherei il metodo.
Rieccoci dunque all’Armonia. Non sarà mai possibile adeguarsi alla Legge di Unione, cioè all’Amore, senza passare per l’Armonia. Lo strumento è alla portata di tutti, basta volerlo usare.
Certo per avvicinarvisi soltanto ci vuole molta umiltà e molto poco personalismo ma, ripeto, lo strumento è alla facile portata di tutti.
Quando si parla di personalismi ci si riferisce di solito alla necessità di sottolineare quella delle nostre caratteristiche che ci distingue, ci individua, caricandola così tanto di toni e di colori da farne il più cospicuo dei nostri tratti identificativi.
Qui sta la difficoltà, nell’eliminazione delle differenze. Nell’esorcismo del diverso, ciò che vedo al di fuori di me non è me. Si sente bene che tutto ciò separa, disunisce. Ecco il tema del Lavoro.
Ci si può arrivare con Armonia, con dolcezza, basta volerlo.
Si incontra subito una prima difficoltà operativa: volerlo è verbo che deriva da volontà, bisogna intendersi sul significato di “volontà”.
La Volontà è direttamente proporzionale alla necessità evolutiva, ovvero: presa coscienza della insoddisfacente condizione in cui ci troviamo, e nella visione futura di una possibilità di miglior condizione di esistenza spirituale, si sceglie una Via assonante con la propria inclinazione e la si segue, verificando passo passo i risultati ottenuti.
Poniamo anche di non avere “referenti” di controllo con i quali sperimentare il maggior grado di Libertà raggiunto; se ci esaminiamo con spietata onestà la scopriamo da soli la nostra condizione, migliorata o peggiorata rispetto alla piattaforma di partenza.
La Schola fornisce il metodo e gli strumenti di controllo (la MYRIAM) a coloro che hanno scelto questa Via, dovrei dire a coloro che si identificano in questa Via e ne sono stati scelti. Pur partendo dalla base della montagna si può salire dapprima in cordata, alla fine, per i passaggi più angusti, si va in solitaria ma a quell’epoca si dovrebbe aver già dimestichezza con la tecnica.
Tutte le arrampicate si fanno in armonia, il mio maestro di roccia mi diceva: niente scatti, fluido come acqua, risparmia energie, ti serviranno dopo. Ho fatto tesoro della sua esperienza e mi è stato concesso di farla diventare la mia esperienza; senza di lui forse sarei arrivato comunque, con molta prudenza e quel poco che intuivo “per via”, certamente ci avrei messo di più ad arrivare dove sono ora.
Ho ancora molto da salire, ma non mi preoccupo della distanza, sarò forse un ottimista ma guardando da dove sono partito sono certo che sono nella direzione giusta.
Sono padrone dell’Armonia e dell’Amore? Mettiamola così: ad ogni passo un po’ di terriccio frana; non sarà quella situazione che mi farà desistere. Ho una visione abbastanza precisa della Meta.
Pazienza Volontà e Armonia.


Damab-jah

Accademia Kremmerziana Patavina