Il perdono nella sua funzione esoterica

Il perdono, visto da un punto di vista socio-culturale, sembra un'azione con risvolti utili solo ad ottenere una pace sociale. Ma se analizziamo cosa avviene interiormente nella psiche di una persona che applica il perdono, scopriremo interessanti dinamiche di evoluzione.
Quando subiamo un torto da parte di qualcuno, subito in noi si accende un desiderio di ribellione che spesso si esprime con sentimenti di rabbia, se non addirittura con azioni violente verso chi ci ha offeso o danneggiato. Cosi facendo, crediamo di “aver pareggiato il conto” ma se ci ascoltiamo interiormente rimane in noi un sottile senso di fastidio, poiché la nostra coscienza sa che non ha ottenuto niente. Si potrebbe dire che quando noi rispondiamo ad un torto con sentimenti di rabbia o azioni vendicative, da un punto di vista evolutivo facciamo a nostra volta un torto a noi stessi; infatti, così agendo andiamo a cristallizzare la nostra identificazione con l’ego, “produzione cerebrale riflessa del nostro vero Io”. A questo punto, possiamo vedere che se perdoniamo chi ci ha offeso, oltre ad ottenere una pace sociale, noi andiamo ad agire sulla struttura del nostro ego, poiché gli togliamo quella energia che gli permetterebbe di coagularsi in noi con un'ulteriore identificazione opposta alla nostra vera Individualità; ovvero con il perdono agli altri doniamo a noi stessi la possibilità concreta di liberarci dal giogo del nostro ego, restituendo un po’ di Luce alla nostra Vera Essenza. In altri termini, perdonando compiamo in noi una vera azione taumaturgica, in grado non solo di reintegrare la psiche dell’uomo, ma di compiere una rivoluzione della forza originaria che, una volta liberata dall'Ego, può risanare anche il corpo fisico dell’uomo, in quanto pura energia secondo ordine di natura. Si può anche dire, ricorrendo ad una visione religiosa, che l’uomo è portatore di due poli: il divino, principio donante vera luce e vero Io nell’uomo ed il luciferico, principio ricevente luce riflessa ed ego nell’uomo; ora sta all’uomo in se stesso innalzare un polo rispetto all’altro, dando cibo “energia” al proprio Io o al proprio ego.
Abbiamo così visto che il perdono non è solo una pratica mistico-religiosa ma una via esoterica volta al risveglio dell’uomo.

 

                                                                                                                                      Mauro


Accademia Kremmerziana Patavina