Elementi di occultismo
Che cosa si intende per  occultismo?
    A questa domanda la folla  ignorante risponde con idee di stregoneria, di diavoli, di fantasmi. Mentre i  preti asseriscono che gli occultisti eseguono "pratiche segrete"  tendenti a far rinascere i misteri del paganesimo.
    Entrambe queste definizioni sono  false. Per occultismo, invece, deve intendersi tutto ciò che è ignoto, ciò che,  conseguentemente, è nascosto alla folla.
    Ma il termine ha un significato  molto più elevato. Esso designa, infatti, lo studio di quei fenomeni che non  possono essere percepiti dai nostri sensi fisici e che sono compresi e  interpretati dai nostri sensi iperfisici. Paracelso chiamava questo il  "sesto senso". E ancora oggi la chiaroveggenza viene chiamata sesto  senso.
    Scopo dell'occultismo è dare una  soluzione ai grandi problemi che ci tormentano: Dio, il bene, il male; il mondo  visibile e il mondo invisibile, l'uomo, l'anima umana e il suo destino.  L'occultismo sta di mezzo tra la religione e la scienza. La scienza è  positiva; la religione è negativa; l'occultismo è neutro ed equilibrante.
    L'occultismo risale alla più  remota antichità, ma la parola non è che del medio evo. Prima di parlava  esoterismo, cioè una dottrina celata, riservata, in confronto con un  insegnamento comune o pubblico chiamato essoterismo o exoterismo. Col nome di  "sezione esoterica" i filosofi alessandrini e greci designavano una  specie di classe riservata ai migliori allievi e nella quale essi impartivano  gli insegnamenti più astratti che i discepoli ordinari non sarebbero stati in  grado di comprendere. Questo esoterismo si perpetuò nel cristianesimo durante i  primi secoli mediante iniziati che, sotto il nome di gnostici, dettero un  considerevole appoggio al cristianesimo nascente. Però, a poco a poco, nel cristianesimo  si operò una scissione. Essendo considerevolmente aumentata la quantità dei  cristiani essoterici, gli iniziati che si trovavano fra loro e che erano  gnostici, cioè conoscitori dei misteri, finirono con lo sparire e furono  perseguitati e obbligati a nascondersi. Perciò si riunirono nascostamente e  fondarono società segrete. Questa è l'origine delle misteriose associazioni di  Cavalieri e di Iniziati, di Adepti di S. Giovanni e di Templari. Queste  associazioni segrete erano sul punto di ricostituire l'antica paternità dei  primi tempi quando, nel 1312, furono traditi e dispersi. I sopravvissuti ai  massacri - perpetrati nel 1314 da Filippo il Bello con la connivenza di Papa  Clemente V - si riunirono di nuovo segretamente e istituirono, intorno al 1400,  la Società dei Rosa+Croce e la Massoneria.
    Un duplice motivo ha spinto gli  occultisti a usare il linguaggio misterioso e quasi incomprensibile alla prima  lettura: 1) il bisogno di nascondere le grandi novità che non possono essere  conosciute da tutti, ma debbono essere conquistate soltanto da chi più  preparato animicamente; 2) la paura di andare a finire tra le grinfie della  Santa Inquisizione. Perciò gli scritti degli occultisti riescono di così  difficile intendimento; e occorre una seria preparazione ispirata al vero  significato dei simboli e alla dottrina esoterica per poter discernere il  loglio dal grano e non lasciarsi fuorviare da tutti gli accorgimenti escogitati  dagli scrittori per velare la verità.
    Le leggi principali  dell'occultismo sono le seguenti, oltre il principio fondamentale che il soprannaturale non esiste e il caso non  esiste:
  
1. - La legge dell'unità. Sin dai tempi della più remota antichità è conosciuta questa legge, secondo la quale l'infinito o Dio (come viene comunemente chiamato) è uno. Zoroastro disse: tutto è uno. Gli alchimisti greci: il tutto è uno. E Voltaire scrisse: nella natura non vi è che un principio universale eterno e agente. Quindi, il principio universale è il dio di tutte le religioni. Poi gli antichi scoprirono che la forza che agisce nel mondo è unica e la chiamarono in vario modo. Esiodo la chiamò Caos; Zoroastro: Fuoco; Gesù: Amore; i moderni: Etere. E gli occultisti, nella Tavola di Smeraldo, precisarono: la Forza dell'universo è una; tale forza è il Telesma. Pertanto, uno è il principio, una la forza, una la materia.
2. - La legge del binario. Non è molto difficile rendersi perfettamente conto che niente può esistere senza il suo contrario. Potete immaginare la luce senza che essa abbia il contrario nell'oscurità? La luce nella luce non può sussistere. Questo solo esempio è più che sufficiente fra i moltissimi che si potrebbero citare in proposito. E questa è la ragione della seconda legge; per cui l'Uno, che tutto in se contiene, non potrebbe mai avere una manifestazione se non avesse un passivo su cui agire per produrre la manifestazione stessa. Per cui Uno è la volontà che, una volta concepita in un passivo, genera la Necessità e, una volta che questa sia in atto, la Volontà deve subire tutte le conseguenze che la Necessità stessa impone.
3. - La legge del ternario, domina tutto e si riflette nei tre mondi che informano l'universo: nel mondo divino o dei principi, nella ragione di essere, nella causa prima; nel mondo psichico, cioè in tutte le manifestazioni del sentimento; nel mondo fisico, cioè nelle manifestazioni esteriori di tutto ciò che avviene. Tale legge si riscontra applicata nelle grandi religioni (triade, trimurti, trinità) e nella costituzione dell'uomo (spirito, anima e corpo). Il ternario è la chiave del mondo spirituale, volontà, forma e vita.
4. - La legge del quaternario. Pitagora comunicava ai suoi discepoli, come simbolo del principio eterno e creatore, il nome ineffabile di Dio, con la espressione di quaternario, cioè nome di quattro lettere: iod, he, vau, he. Tale nome non deve essere mai pronunciato. Solo può essere compitato I-Eve, oppure pronunziato bacchicamente: E-Voè. La maggior parte dei popoli ha il nome di dio scritto con quattro lettere.
5. - La legge del quinario. L'unione del binario (principio materiale) col ternario (principio spirituale) forma il quinario, cioè il male e il bene insieme. Esso è, perciò, l'espressione di ogni essere vivente perché l'essere vivente, nella sua composizione, contiene anche il principio della distruzione. Viene raffigurato col pentagramma, o stella a cinque punte, e rappresenta l'uomo pienamente integrato nei suoi poteri. Se la stella a cinque punte viene disegnata con la punta rivolta in giù rappresenta lo spirito del male o diavolo. A proposito del quinario, vi rammento che all'articolo 59 della Pragmatica Fondamentale è stabilito che il segno esteriore di riconoscimento tra i fratelli della Scuola Ermetica e, quindi, dei miriamici è la mano destra aperta in alto con le dita separate. Tale segno è anche mezzo di affermazione della Scuola e rappresenta i cinque elementi costitutivi dell'uomo integralizzato (terra, acqua, aria, fuoco ed etere o spiritus) e anche la composizione quinaria della scuola e della liberalità: in alto, nel mezzo, in basso.
6. - La legge del senario o legge d'involuzione e d'evoluzione. Negli antichi misteri, il sei era l'emblema della Natura, era il simbolo della terra animata dallo Spirito divino. Il principio attivo, la cui essenza è l'unità, si impone al principio passivo disseminandosi e frazionandosi in ogni atomo di questo per animarlo: è la caduta dello spirito nella materia e viene rappresentato col triangolo con la punta rivolta in giù e spiega la legge dell'involuzione. Avvenuto ciò, ne segue uno stato di confusione durante il quale ogni atomo, vitalizzato col suddetto processo, entra in lotta di spontaneità con gli atomi vicini. Avviene così la stabilizzazione dello spirito della materia. Quest'ultima, a sua volta, a poco a poco si alleggerisce, si spiritualizza per tornare all'unità, cioè a Dio. Tale secondo processo viene rappresentato col triangolo con la punta rivolta in alto e spiega la legge dell'evoluzione. L'unione dei due triangoli intrecciati insieme esprime la caduta dell'uomo e la sua successiva rinascita e reintegrazione, il binomio, la luce e l'ombra, la vita e la morte, il flusso e il riflusso, il moto del principio nell'essere e dell'essere nel principio.
 Il doppio triangolo è il segno  del macrocosmo, il pentacolo o stella di Salomone; è il più potente segno per  raggiungere le realizzazioni, per confermare la volontà, per ottenere le  guarigioni. Quanto più pure saranno le nostre condizioni fisio-psichiche in  tale momento, quanto più elevate saranno le intenzioni che ci hanno spinti a  chiedere l'aiuto, tanto più rapidamente e sicuramente si realizzerà ciò che ha  formato l'oggetto della nostra richiesta.
     
    
AB-BA
Accademia Kremmerziana Messinese