Eggregore

Accademia di Rovereto – 1986

L’Eggregore è un’entità collettiva (o Intelligenza rettrice di un Ordine – etimologicamente: Colui che veglia) costituita dalla forza irradiante di una Catena, che la alimenta ad intervalli regolari e ritmici, per mezzo di Riti appropriati.
Si postula che come esiste una base fisica dell’Eggregore, esista una sua proiezione in piani sottili.
Ad esempio, una folla di fedeli in preghiera è la base fisica di un Eggregore; l’azione orante produce gli elementi sottili dell’Eggregore, che a loro volta possono attirare una Influenza Spirituale.
Questa azione deve però essere convogliata e guidata da chi ne ha, per trasmissione e qualificazione, i poteri; tale elemento è il cosiddetto Pontefice – Pontifex: il facitore di ponti (etimologicamente) tra un piano e l’altro.
Il ritmo della vita eggregorica, essendo garantito dal Rituale, potrà subire delle perturbazioni, in rapporto diretto con le perturbazioni del Rituale stesso.
Per tale ragione, una volta che il Rituale è stato stabilito da un Maestro fondatore dell’Organizzazione, che aveva le qualità per realizzare l’adattamento richiesto, esso non dovrà più subire modificazioni.
Quando un’Organizzazione Iniziatica degenera – cioè quando la parola è perduta – anche se l’influenza spirituale è sempre presente, la sua azione è sminuita ed allora, per contrasto, le componenti psichiche potranno agire in modo più indipendente; il limite è rappresentato da un forma iniziatica, che abbia cessato di esistere come tale: in questo caso sussistono le sole componenti psichiche allo stato di residui particolarmente pericolosi, se eccitati.
In questi casi i residui psichici possono presentarsi come culture o assunti fantasmatici.
Alla cessazione di un’organizzazione iniziatica, quindi, gli Eggregori possono acquisire una certa indipendenza, declinando o dissolvendosi, quando la loro vitalizzazione non avviene più.

Per specificare ancora meglio cosa sia un Eggregore diciamo che esso è costituito ad immagine dell’uomo e cioè:

  1. da un solare: Archè o Idea eterna,  che ne è lo spirito;
  2. da un mercuriale: legame o veicolo creato dal Pontefice;
  3. da un lunare: costituito dall’anima collettiva dei membri, da cui riceve o dà impulsi per mezzo di un’osmosi psichica;
  4. da un saturnaino: costituito dalla catena iniziatica.

In questo schema troviamo le due componenti dell’Eggregore: quella trascendente – esterna all’uomo -  consistente in un’influenza superumana e spirituale, da confrontarsi con il concetto di Shekinah o di Barakah, che discende nel dominio individuale, esercitando la sua azione, mediante la componente collettiva - inerente all’uomo – nella quale prende il suo punto d’appoggio.
Non bisogna quindi confondere il senso orizzontale da quello verticale dell’Eggregore.
Il collettivo, in tutto ciò che lo costituisce, non è che un’estensione dell’individuale e non ha, in rapporto a questo, niente di trascendente; la partecipazione ad un collettivo può perciò essere solo una specie di allargamento dell’individualità.
Non è quindi in quanto semplice collettività che bisogna considerare un’ Organizzazione Iniziatica; essa svolge la sua funzione, in quanto depositaria di qualcosa che è sopraindividuale e trascendente rispetto alla collettività: cioè un’influenza spirituale, di cui ha assunto la conservazione e la trasmissione.
Sulla base di quanto detto, possiamo distinguere l’Eggregore iniziatico dalla manifestazione della psiche collettiva, in quanto quest’ultima è prodotta solo dalla componente inerente all’uomo.
Mediante l’iniziazione l’individuo ottiene un’integrazione virtuale nella Catena; se la saprà rendere effettiva, questo aggancio consentirà la sua entrata nel circuito eggregorico.
Ricordiamo che simbolicamente esiste una rappresentazione statica della Catena, data dal Cordone con i suoi nodi d’Amore, ed una dinamica dovuta al cerimoniale d’apertura e chiusura dei lavori.
Concludiamo ricordando il senso di quanto affermato dal Cristo: “ Quando alcuni saranno uniti in nome mio, io sarò in mezzo ad essi.”
Esiste una variante del testo, che riporta tre in luogo di alcuni ed in questo senso si tratterebbe della concentrazione di tutti gli elementi nel lavoro iniziatico, necessaria affinché si operi la discesa dell’influenza spirituale superumana al centro dell’Ente Kamico.
Qualsiasi lavoro iniziatico deve perciò essere compiuto in nome del principio spirituale, da cui procede l’Organizzazione Iniziatica, e che in qualche modo essa è destinata a manifestare nel mondo.