Il linguaggio delle idee

Chi, profano, si avvicina all’Ermetismo rimane sconcertato da un modo di trasmettere informazioni ed insegnamenti, basato su Simboli, racconti mitologici, allegorie.
Sembra tutto di difficile accesso, se non se ne conosce la chiave.
Ma tale difficoltà di accedere agli insegnamenti ermetici non è dettata semplicemente da una volontà di mantenere nascosti dei segreti, ma soprattutto dal fatto che in Ermetismo non vi è un Maestro che trasmette insegnamenti razionali, ma è invece il ricercatore stesso che deve giungere a comprendere e penetrare le Idee Vive, quelle Idee che sono alla base di ogni processo creativo.
La comprensione di tali Idee non può dunque avvenire attraverso un meccanismo razionale e dialettico, ma è nello sperimentatore, attraverso un lavoro di purificazione ed osservazione di sé, che si deve attivare un particolare stato dell’intelligenza, definibile come Intelligenza Ermetica, la quale gli consente di percepire e “sentire” le Idee stesse: le loro “funzioni vitali e creative” non possono essere descritte razionalmente ed a parole, in quanto Viventi.
Sarebbe come voler anatomizzare un corpo vivo.
L’unico modo, allora, per trasmettere tali Idee è sia il Simbolo che il Mito.
Attivando l’Intelligenza Ermetica, che nasce dal lavoro su di sé, dalla conseguente neutralità e dal Silenzio, si riesce a penetrare uno ieros glifo, un Simbolo Sacro ed anche si comprende il vero significato dell’Analogia.
Attraverso un Simbolo, si scoprono le corrispondenze di più espressioni di una stessa Legge Vivente, dominata e condotta da una potenza creativa compiuta, che gli Egizi denominavano Neter.
I Neter si esprimono nell’Uomo e nell’Universo, e fenomeni che tra loro risultano essere ANALOGHI sono interdipendenti ed esplicano, con diversa modalità di manifestazione, una stessa Legge funzionale.
Gli Antichi Egizi usavano, per trasmettere le Idee, il geroglifico, lingua simbolica per eccellenza, nella quale venivano scelti glifi tratti dalle manifestazioni naturali. Questi glifi, essendo derivati dalla natura, presentavano un significato invariabile della Funzione espressa e riconducevano all’Idea Viva. Essi, messi insieme, venivano a rappresentare una forma di Scrittura, che esplicava funzioni tra loro collegate e che poi si potevano esprimere in un’azione creativa concreta.
A questi ieros–glifi veniva assegnato un Suono, che poteva risvegliare la funzione stessa, attraverso una pronuncia, che attivava centri fisiologici particolari. Anche la parola così diventava sacra ed esprimeva il Simbolo. Ecco perché il Sacerdote Egizio era chiamato il “Giusto di Voce” e le parole che pronunciava erano “magiche” , in quanto creative, venendosi a concretizzare attraverso la voce l’Idea Vivente.
Il Simbolo Sacro, come il geroglifico, non deve essere razionalizzato o spiegato, ma attraverso l’Intelligenza Ermetica deve avvenire una IDENTIFICAZIONE CON LA FUNZIONE CHE ESSO  RAPPRESENTA. In questo modo, dunque, il razionale non può trovare posto.
L’Intelligenza Ermetica consente di risvegliare dunque una coscienza FUNZIONALE, diversa dalla coscienza puramente psicologica che è razionale e dialettica.
La ricerca di simboli che potessero risvegliare la funzione delle Idee Vive è presente in tutto l’Ermetismo, nelle diverse epoche, ed è stata magistralmente esposta nelle opere di Giordano Bruno. I Simboli da lui presentati, anche se all’apparenza sembrano destinati solo alla mnemotecnica, in realtà trasmettono Immagini Simboliche, che devono risvegliare le Idee Vive.
Le figure che egli descrive nelle sue opere, tratte da testi antichi di Ermetismo (Teucro Babilonese, Agrippa ed altri), sono ieros–glifi, che, come i geroglifici dell’Antico Egitto, devono risvegliare vitalmente la funzione che rappresentano.
Tali immagini non vanno spiegate, ma immaginate, visualizzate e nel Silenzio Ermetico si deve cercare di  “percepire” interiormente la Funzione Vitale che rappresentano.

Possiamo fare una prova pratica.
Riportiamo alcune immagini tratte da “De Umbris Idearum” di Giordano Bruno, riferite a funzioni creative vitali.
Proviamo a visualizzare tali immagini, nel silenzio ermetico, senza alcun tentativo di spiegazione razionale e discorsiva.
Evitiamo di dare motivazioni logiche all’immagine simbolica.
Lasciamola risuonare in noi e cerchiamo di cogliere una “vibrazione” , quasi un “sapore”, che essa ci lascia.
Cerchiamo così di percepire l’Idea con un “sentire”, né emotivo né razionale, ma che sostanzialmente è penetrazione ermetica dell’Idea Vivente stessa, rappresentata dal Simbolo/Immagine.

Ecco alcune di queste Immagini – Funzioni – Idee.

Funzione/Idea: ARIETE

Prima Immagine – Iero Glifo: Un uomo nero, di statura possente, dagli occhi ardenti, dal volto sereno, che è circondato da un candido mantello.
Seconda Immagine – Iero Glifo: Una donna non priva di grazia, vestita di una tunica bianca, rivestita di un vero mantello fenicio impregnato di colore, con i capelli sciolti e incoronata d’alloro.

Funzione/Idea: TORO

Prima Immagine – Iero Glifo: Un uomo nudo che ara, che porta un berretto rivestito di paglia, di colore scuro, che segue un altro contadino che getta i semi.
Seconda Immagine – Iero Glifo: Un portatore di chiavi nudo e inghirlandato che porta sulle spalle una striscia d’oro e nella sinistra uno scettro.

Funzione/Idea: LEONE

Prima Immagine – Iero Glifo: Un uomo dall’aspetto di colore rossiccio, vestito di vesti gialle, inghirlandato d’oro, che porta nella destra un gallo e cavalca un leone.
Seconda Immagine – Iero Glifo: Una donna che cammina, con le mani tese verso il cielo, e vicino a quella un uomo, quasi preparato alla difesa avendo una spada distesa ed uno scudo.

Funzione/Idea: SOLE

Prima Immagine – Iero Glifo: Una donna bella e inghirlandata su di un carro d’oro, tirato da una quadriglia di cavalli che salgono.
Seconda Immagine – Iero Glifo: Un giovane bellissimo nudo che ha in capo una corona intrecciata di parecchi fiori e che abbraccia un pavone.

Il nostro normale modo di pensare, ormai completamente astratto e razionale, fa molta fatica a comprendere un pensiero non discorsivo, ma che si esplica attraverso un moto immaginativo. Nel nostro tempo si è persa la capacità di immaginare.
Nel Silenzio e nella neutralità ermetica, acquisiti dopo un continuo e profondo lavoro su di sé, deve essere riacquistata questa capacità immaginativa ed evocativa delle Idee Vive e Creatrici.
Si aprirà così alla nostra Intelligenza il Mondo delle Idee, ed in esso potremo scorgere il Moto della Vita.

FDA