Lettera a un aspirante scoraggiato
Lode a quello stato
    che trascende ogni considerazione  oggettiva,
    dimensione pura, inesprimibile, inimmaginabile,
    che va oltre il pensiero.
  Ma Gcig
In un dolce mattino sorge ora quell’aurora a lungo attesa: vedi?  Colombe s’intrecciano nel cielo in una danza a spirale e il sospiro del tempo  giunge all’orecchio solo nella brezza sottile. Tutto tace. Immobile, ammirerai  la festa del sole cogliendone il senso e la morte silente del caos svanirà col  tramonto dell’ultima stella. Sembra un giorno lontano, questo, all’inizio dei  tempi: percorri strade lastricate di flebili sussurri e disperi cercando un  senso ai tuoi passi. Scacciato da ogni mensa, alla cieca percorri labirinti in  cui folli affabulatori vorrebbero farsi grandi di potere ai tuoi occhi. Solo  l’occhio sincero sa dire allora: “non tu sei il Maestro, ma qualcosa che io ho  scordato”. “Non ti curar di loro ma  guarda e passa”. Nella foresta di rovi il tuo Nume allora dissemina  immagini ricamate da mani di fate – messaggere tra il regno lunare e la terra –  e tu con meraviglia inizi a scoprire che la materia si assottiglia e racchiude  scintille meravigliose di vita. Rincuorato, prosegui.
  Con fiducia spera sempre nel domani, perché il domani sempre  ti porta più vicino al tuo scopo. 
  Con forza prosegui e non disperare nelle tenebre: un giorno  sarà la luce. 
  Compagni che ancora non conosci chiamano il tuo nome a gran  voce vedendo il tuo passo, udendo il tuo cuore sincero; essi ripetono giorno e  notte: “non arrenderti” e sperano nella tua Buona Stella. Quando tutto sembrerà  perduto, ricorda che non sei solo e invoca il loro aiuto invisibile: molti che  non conosci ti amano e sanno della tua esistenza, del tuo patire e del tuo  cercare. Essi sanno del tuo impegno e della tua fedeltà all’ideale che  persegui: essi lo sanno perché sono stati ciò che sei e hanno trovato infine la  Pace. Molti uomini hanno scritto trattati e libri per indicare la Via a noi,  con l’intento di mantenere aperta, attraverso le epoche, una porta invisibile  agli occhi, difficile da scorgere per noi che siamo schiavi della materia;  dietro il velo del simbolo hanno celato Lumi e Verità Umane. Molti uomini  operano nel silenzio per lo stesso scopo; alcuni sono trapassati, avendo  compiuto la loro missione. Altri vivono per continuare l’Opera umana. 
  Quella porta esiste, non disperare: non è illusione, non è  impossibile, non è doloroso oltrepassarla. E di lì una visione Celeste si offre  allo sguardo, che ora puoi intravedere se chiudi i tuoi occhi. Sorge l’aurora a  lungo attesa e dalla cima di una rupe vedi le acque agitarsi sotto di te, il  mare tingersi di bianca spuma e accogliere i riflessi di sole. La barca sulla  quale sei giunto riposa e la foschia s’è diradata fino a scomparire. Dopo una  lunga notte, dopo le tenebre e la fatica, dopo il dubbio e la paura, assisti  con gioia alla festa del sole. In cocchio trionfale splende sulle acque ancora  un volta, annunciato dall’ultima stella. Di rossi petali tinge le nubi candide.
  Un giorno questa visione bagnerà di gioia i tuoi occhi, io  te lo dico e te lo assicuro: abbi fiducia e non arrenderti mai. Non darti per  vinto anche quando non saprai dove andare. Osserva intorno, invoca l’aiuto dei  cuori invisibili che attendono il tuo arrivo e i segni magici ricamati da mani  di fate appariranno: essi saranno la tua luce e la tua guida dove tutto è  immerso nelle tenebre. 
  Ricorda che se il tuo cuore è puro già tu dimori nella Casa  dei tuoi Fratelli, anche se credi di non saperlo. Ama l’intuizione del loro  ricordo – che in te dimora – e udirai una brezza gentile sospingere i tuoi  passi verso il luogo di Pace, verso il matrimonio tra Cielo e Terra, verso  l’incontro con Te stesso nel giorno in cui la tua carne sarà infine Tempio, in  Ritorno dolcissimo al primevo stato di perfezione.
                                                                                                                         Iehuiah
Accademia Kremmerziana Patavina