Apriamo gli occhi

Ciò che ci divide non è il fatto che noi non troviamo nessun Dio, né nella storia, né nella natura, né dietro la natura.. ma che quello che è stato adorato come Dio noi non lo troviamo affatto “divino”, ma al contrario pietoso, assurdo, dannoso, non solo perché è un errore, ma perché è un crimine contro la vita.

Così si chiudeva l’anno 1888 nelle parole - sempre profetiche - di Nietzsche, in un attacco alla Chiesa e alla società già messa in ginocchio dall’industrializzazione, tesa verso le guerre mondiali.
Dov’era Dio, quando gli operai tedeschi costruivano giorno e notte, sfruttati, la rete ferroviaria che fu il vanto della Germania? Dov’era Dio nell’Europa imperialista in cui tutti, da Bismarck a Napoleone III, vantavano il suo appoggio nelle guerre? Dov’era Dio, in tutto questo abbattersi l’uno sull’altro, in questo Grande Impero tedesco?
Le guerre di fine ‘800, che portarono alla corsa agli armamenti e alla prima guerra mondiale, non servirono da lezione agli uomini…
L’esaltazione dell’uomo fu la vera grande religione del ‘900, la volontà di potere, di sottomissione degli altri… e riflettendo sulla storia e la filosofia, penso alla nostra eredità storica.
Un’eredità storica fatta di esaltati alla guida delle nazioni, che tutto rischierebbero pur di sfoggiare il proprio Stato come si sfoggia un diamante, senza tenere conto di chi lo abita: “Maestà, il popolo ha finito il pane…” “mangeranno brioches”. E il popolo, in ginocchio, è sopravvissuto.
Dopo la seconda guerra mondiale, dopo la scoperta di che cosa può fare l’esaltazione umana, dopo i crimini contro l’umanità, eccoci a ricostruire il mondo (non penserete mica che abbiamo finito di farlo negli anni ’50, vero?). Abbiamo scoperto che la propaganda politica può portare il prosciutto sugli occhi: i tedeschi sotto Hitler pensavano di fare una cosa buona e nemmeno sapevano dei campi di concentramento.
“Potete ingannare tutti per qualche tempo, potrete ingannare qualcuno per sempre…ma non potete ingannare tutti per sempre”, questo sembra abbastanza ovvio.
La nostra eredità storica porta a  metterci l’uno contro l’altro per partito preso, senza a volte chiederci perché: abbiamo il conflitto nel sangue perché siamo nati dal conflitto. L’eredità storica della nostra società sembra quella dei primi tempi dell’industrializzazione… “che la mano destra non sappia quello che fa la sinistra”, e siamo messi uno contro l’altro in un disequilibrio “equilibrato” volto a mantenere le cose così come stanno, chiusi dentro compartimenti stagni, incasellati in categorie, senza poterne uscire, simili a Caino col suo marchio in fronte, eternamente riconoscibile.
Così, nella società dello spettacolo, alcuni sanno tutto di tutti, ma la maggior parte delle persone non sa niente di nessuno.
Così, eccoci a ricostruire il mondo, un mondo senza più Dio né ideali, con un solido ideale di egoismo in cui solo l’individuo esiste, con i suoi bisogni primari e i suoi desideri, con la sua televisione, la sua donna, la sua playstation, soddisfatto o annichilito non si capisce bene. Solo, ogni tanto, l’uomo si seda in un bicchiere di vino o in una tirata di coca o nel suo vizio preferito, perché qualcosa si muove ed è meglio sedarla, perché non c’è soluzione, qualcuno ha già scritto come noi e il mondo dobbiamo essere per il guadagno, per far girare l’economia, la tecnologia, le scoperte utili rimaste inutilizzate. Tanto, basta non sapere, e stiamo bene lo stesso.
Credete che sia una conquista, questa, o una perdita del senso dell’essere Uomo?
Credete sia una favola, questa, o la favola è quella che hanno anche smesso di raccontarci confidando nel fatto che le domande si spengano davanti allo spettacolo di turno?
Avete mai pensato che al telegiornale 30 secondi sono dedicati ad una legge appena varata, e 5 minuti al gossip?
Sapete che solo in un’edicola, a Milano, sono riuscita a trovare una Gazzetta Ufficiale delle leggi d’Italia perché volevo documentarmi su una legge?
Dio è morto. Cerchiamo almeno di salvare l’Uomo.

Così, ricercando un senso all’essere umano, dove lo troveremo?
In una Chiesa morta, stanca ormai di parlare ad orecchie ancora più stanche di starla a sentire?
Nell’ideale sociale di consumismo e abnegazione dell’individualità alla massificazione?
È necessaria una rivoluzione intellettuale, nella nostra epoca: non fatta coi bastoni, non fatta coi fucili, ma fatta con l’arma dell’intelligenza contro un tempo di superficialità e idiozia.
Leggete, studiate, non credete. Criticate, non vi accontentate, vogliate capire e sapere. All’interno dell’uomo esiste una fonte della quale nessuno parla, ma qualcuno sa di che sto parlando: in questo tempo, è alla portata di tutti. Cercate quelli che parlano di questa fonte, nell’antichità e nell’epoca moderna, ognuno col suo linguaggio, in tutti i campi profondi della cultura e della scienza: studiate l’uomo, non lo spazio. L’uomo, non i locali trendy. Fate che il vostro tempo valga qualcosa, sempre. Allora, unendoci, potremo fare in modo che la terza guerra mondiale non si combatta coi bastoni né coi fucili ma con l’intelligenza, contro un tempo troppo stupido perché noi possiamo accettarlo.

Ciò che ci divide non è il fatto che noi non troviamo nessun Dio, né nella storia, né nella natura, né dietro la natura.. ma che quello che è stato adorato come Dio noi non lo troviamo affatto “divino”, ma al contrario pietoso, assurdo, dannoso, non solo perché è un errore, ma perché è un crimine contro la vita.


Iehuiah