La parola

Nella Luce Oscura sedevo, come fosse il primo giorno del mondo. Davanti ai miei occhi danzavano lievi i movimenti della sostanza. In un luogo fra cielo e terra, dove l’aria è rarefatta, meditavo cercando nella Grande Corrente la natura del buio che precede la creazione.
Prima del tempo, lo stato trascendente ogni forma si rigenerava cosciente nella sua sostanza occulta. Brulicante di vita in potenza come un Mondo imploso miliardi di anni prima, cui tutto aveva fatto ritorno in un’inspirazione che assorbì l’intero cosmo, Egli in Se stesso trovava ristoro e pace infiniti, prima del nuovo tempo. I cicli del tempo si susseguono eternamente nell’Uomo primevo, in vite infinite, espirazioni e inspirazioni della sostanza rarefatta che è il suo corpo vero, privo di forma. In Eà si rinnovava la sostanza che avrebbe nuovamente impregnato le forme viventi. In Eà si rinnovava l’imago dell’emanazione.

Terra autem erat inanis et vacua, et tenebræ erant super faciem abyssi;
et Spiritus Dei ferebatur super aquas.

L’attimo prima della luce fu la creazione del Suono che la conteneva. In una notte informe, nell’oceano primevo in cui tutte le forme erano contenute in potenza, una visione ancestrale prese forma… allora non era che un’immagine vivida nella mente creativa di Eà, un mondo illuminato dall’oro lucente della sua emanazione, che conservasse la sua stessa natura. Egli vide con partecipazione, Egli creò nella sua mente feconda una vivida imago. E dal buio della sostanza risuonò il Verbo, la Parola Sacra, come se la stessa immagine avesse svelato il suo nome: Aur.

Dixitque Deus: Fiat lux. Et facta est lux.

Eà allora pronunciò il Nome che aveva udito e la luce avvolse il primo giorno della creazione come una fontana d’oro vivo. Egli era il Verbo che l’imago palesava come suo nome, Egli era l’imago che nella sua mente prendeva forma e dimorava. Ogni cosa è creata per mezzo della Parola, poiché ogni cosa creata è già vita nel Verbo e a causa di esso. Nulla è più questa Parola d’un concetto vivente, danzante sopra le acque per fissare la sostanza definendone i contorni, la natura, i raggi lucenti che la svelano allo sguardo. Svelata la Parola segreta dell’idea, l’idea stessa è fissata: nel Nome della cosa la cosa stessa è racchiusa, fremente di vita, incatenata alla missione fino al compimento. Ed essa, pronunciata, discende nel mondo manifesto come cascata dell’essenza sua fatta carne, tratta dal buio primordiale e plasmata dalla Mente Creatrice in un frammento del senso universale di Eà, come sua emanazione e creatura.
È questa la natura della mente attiva, in perpetuo succedersi d’ideazione ed emanazione, compimento e assorbimento delle forme create.
Così l’Uomo crea attraverso il Verbo che in lui dimora, come Adamo imitò l’opera del suo Dio chiamando per nome le cose  nell’Eden perduto e disponendo del suo mondo.
Sii saggio, allora, nell’intendere: conserva la parola nel silenzio che precede la creazione, fino a quando giunga il momento della visione completa dell’imago, che non nasca menomata da carenza d’attenzione, come un pensiero storpio. Raduna l’intento, la forza e presta orecchio: ogni lettera è un Suono, ogni lettera è un Astro che brilla come fuoco vivo nel firmamento e infonde virtù alla cosa creata. Non confondere la smania di nominare frettolosamente col Nome svelato del concetto primitivo e vedrai la tua mente spaziare oltre terre lontane, oltre il fiume impetuoso, rimirando le Stelle di Fuoco come virtù purissime ed eterne, vive e splendenti per l’Uomo sapiente.

Iehuiah

Accademia Kremmerziana Patavina