Un vecchio rabbino

(da La forza di Kremmerz)


Un vecchio Rabbino, studioso di cabala, ebbe un giorno la ventura di incontrare nel suo cammino un fanciullo che era stato vecchio: così si esprimeva il Rabbino raccontando l’avvenimento.
Disse il Rabbino al suo conoscente che discorreva di cabala:
- Giovane, della Kabalah non possono parlare gli uomini a due occhi.
- Perché? Rispose l’altro, tu distingui gli uomini dagli occhi che hanno in fronte e non scruti più in fondo all’animo del tuo amico, e fai male, perché è bene che tu comprenda che la Kabalah non si intende con la prima mente dell’uomo né si legge e si scruta con gli occhi del corpo.
- Sta bene disse il Rabbino, ma il mio pelo canuto dimostra che lunghe veglie hanno potuto condurmi nel sentiero della verità e gli occhi affaticati e diventati malati per il lungo studio sui santi libri, tal che ai due occhi del corpo ho aperto l’occhio della mente alla luce della scienza eterna e ho quasi sentimenti di orgoglio nel dirti che pochi vivi alla carne sanno come me leggere l’eterna legge nell’unica favella delle cose create.
- Non basta, disse il fanciullo. L’occhio stanco e cisposo per le lunghe veglie non dice che tu sei savio, ma che vuoi acquistar saggezza tu che non ne hai. Tu vuoi arricchire la tua mente con la luce dell’anima della legge immutabile e secreta delle cose, ma se vuoi imparare il segreto dei miracoli e conoscere quanto tu sei lontano con la tua scienza di secreta filosofia della verità che produce la taumaturgia delle cose riposte, tu non hai che da guardarmi in faccia.
Il Rabbino stupito lo guardò e disse:
- Ti guardo e non intendo.
- Ora come vuoi tu giudicare delle secrete e riposte nature se questa mia visibile tu non conosci? Guardami nell’occhio.
- Ti guardo.
- L’occhio dell’uomo, come dagli antichi per i profani fu detto, è la finestra dello spirito umano. Nell’occhio c’è un occhio e nel fondo di questo tu, ben mirando, troverai un punto luminoso che è il terzo foro del maggior occhio del corpo bestiale. Nell’occhio tutte le immagini di cose create si riflettono, uomini, cose, corpi vivi e corpi dei morti.
Il pensiero se è vivo o è morto si riflette nel terzo occhio, ciò che ti dimostra che il pensiero se non è l’uomo è una cosa o un corpo certamente come il corpo dell’uomo. Chi apre l’ultimo foro? L’uomo o Jeova?
- Jeova, rispose il Rabbino.
E allora non studiare né affaticare le tue pupille sui libri, che se il tuo Jeova non ti aprì il foro ultimo nei cerchi concentrici degli occhi nell’occhio, la tua scienza non arriverà giammai a mutare un filo di paglia e il ferro in pagliuca d’oro.